Anac, no profit

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AnacDa oggi i soggetti del Terzo settore che intendono acquisire servizi sociali da amministrazioni pubbliche devono dotarsi di un modello di organizzazione per la gestione dei rischi in base alle previsioni del decreto legislativo 231/2001.

Lo rende noto l’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) con la deliberazione 32/2016 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale, in cui si esplica l’obbligo per i soggetti del terzo settore.  Nello specifico, l’Autorità richiede agli enti no profit di dotarsi di un modello di organizzazione che preveda l’individuazione delle aree a maggior rischio di compimento di reati e l’individuazione di una serie di procedure per la formazione e l’attuazione delle decisioni dell’ente nelle attività definite “a maggior rischio” di compimento di reati.

Nella delibera 32/2016 è evidenziato, inoltre, per i soggetti no-profit anche l’obbligo di nominare un organismo di vigilanza che si occupi del controllo sul funzionamento e sull’osservanza del modello e del suo aggiornamento.

Le nuove Linee guida dell’Anac sono state pubblicate con lo scopo di fornire indicazioni operative alle amministrazioni aggiudicatrici e agli operatori del settore, “al fine di realizzare i predetti obiettivi nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale in materia di contratti pubblici e di prevenzione della corruzione, con particolare riferimento alla libera circolazione delle merci, di libertà di stabilimento, libera prestazione dei servizi, nonché dei principi che ne derivano (parità di trattamento, non discriminazione, riconoscimento reciproco, proporzionalità e trasparenza)”.

Gli appalti dedicati al no profit non sono regolati, infatti, da una disciplina uniforma e organica nel nostro Paese, pur essendo sempre più diffusi. Di qui la necessità di intervenire per regolarli al fine di evitare il pericolo di pratiche che non rispettano trasparenza e concorrenza.

L’occasione di rimediare alla “mancanza di una specifica normativa di settore che disciplini in maniera organica l’affidamento di contratti pubblici ai soggetti operanti nel terzo settore”, ha motivato l’Anac nell’Atto di delibera, potrebbe concretizzarsi “nell’approvazione del disegno di legge recante le linee guida per una revisione organica della disciplina riguardante il terzo settore” (ddl n. 1870 approvato alla Camera dei deputati il 9.4.2015).

La Delibera Anac n. 32 del 20 gennaio 2016

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