Aci Trezza si prepara alla “Sagra del Pesce Spada”

Aci Trezza si prepara alla “Sagra del Pesce Spada”

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Un festival di odori, sapori, colori, visioni e suoni. E’ questo il giusto mix per definire la suggestiva Sagra del pesce spada di Aci Trezza, evento che è ormai diventato un appuntamento estivo fisso nel borgo marinaro reso famoso dallo scrittore Giovanni Verga con il suo romanzo “I Malavoglia”.

Una festa, quella che coinvolge l’incantevole sito incastonato tra l’Etna ed i Faraglioni dei Ciclopi, per rendere sempre omaggio al prodotto principe dell’economia trezzota: il pesce. Da tempi immemori, infatti, la gente di Trezza ha sempre trovato il proprio sostentamento principalmente nella pesca attività che, con il tempo, si sempre di più sviluppata fino a far diventare il piccolo centro rivierasco uno dei paesi leader in Sicilia nel settore ittico.

Nasce così la Sagra del pesce, una tradizione che si rinnova sin dal 1960 quando si iniziò con l’originale “Padellone” di pesce azzurro fritto fino a giungere, dopo alterne vicende e periodi di sospensione, al 2008 anno in cui fu deciso di passare concretamente dalla padella alla brace, mandando in pensione l’enorme tegame per far posto a grandi griglie e sancire definitivamente il trionfo del pesce spada arrosto.

Grande lavoro, quindi, per le caratteristiche “spadare” trezzote che in occasione della Sagra hanno così iniziato a portare a riva tanto buon pesce spada del Mediterraneo, cucinato da mani esperte e condito con il tradizionale salmoriglio, contornato da un ciuffo di insalata fresca, accompagnato con il classico “pane di casa” ed infine servito insieme ad un bicchiere di “vino dell’Etna” o di bevanda fresca.

A rendere ancor più magica l’atmosfera dell’annuale appuntamento gastronomico con il pesce spada, la stupenda cornice marinara dello Scalo di alaggio, location istituzionale dell’evento che da alcuni anni ospita in contemporanea una interessante esposizione di prodotti tipici dell’artigianato e dell’ingegno, nonché dell’enogastronomia locale.

La Sagra del pesce spada di Aci Trezza, nel tempo, è divenuta una delle manifestazioni culinarie più importanti nell’intera costa jonica grazie al sempre più crescente numero di visitatori che giungono da ogni parte della Sicilia, nonché dai turisti provenienti da diversi paesi del mondo, oltre al particolare interesse dimostrato dai media nazionali e locali che hanno prodotto numerosi servizi e documentari su questa peculiarità tutta trezzota.

Ad organizzare l’evento, che ogni anno si tiene nel secondo week end di Giugno in vista dei festeggiamenti in onore del patrono San Giovanni Battista, ma anche nel secondo week end di Luglio in previsione della festa di Settembre in onore della compatrona Madonna della Buona Nuova, come sempre ci pensano la Confraternita San Giovanni Battista, la Commissione per i festeggiamenti in onore di San Giovanni Battista e la Commissione per i festeggiamenti in onore della Madonna della Buona Nuova, con il patrocinio del Comune di Aci Castello.

L’aspetto peculiare che, infine, caratterizza quest’antica tradizione tutta trezzota è quello legato strettamente al significato, che unisce in questa terra il sacro ed il profano e che ha come filo conduttore principale il pesce.

Perché ad Aci Trezza la pratica della pesca ha sfamato, sin dalla fondazione del paese, intere generazioni di pescatori che hanno sempre invocato la protezione dei santi protettori della comunità nella quotidiana lotta per la sopravvivenza dalle insidie del mare.

Un intreccio tra necessità, lavoro e devozione, che si esprime da secoli ogni 24 Giugno quando nello specchio acqueo antistante la chiesa di San Giovanni Battista, rivive l’antica pantomima “U pisci a mari” ovvero rappresentazione grottesca della tradizionale caccia del pesce spada nello stretto di Messina.

Come detto, un vero e proprio filo conduttore in una continua festa che inizia con la Sagra di Giugno, prosegue con le celebrazioni in onore del patrono San Giovanni Battista e la rappresentazione de “U pisci a mari”, si ripete nella Sagra di Luglio e si conclude con la “Benedizione del mare e delle barche di Trezza” nell’omaggio alla compatrona Madonna della Buona Nuova.

Così Aci Trezza sancisce il suo inscindibile legame con il pesce, oggi non più soltanto fonte e motivo di sostentamento, ma elemento protagonista dell’enogastronomia locale nel nuovo percorso internazionale per la riscoperta degli antichi sapori in quello che possiamo di certo definire uno degli eventi legati allo street food più incantevoli del mondo.

 

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