Il Festival delle Erranze e della Filoxenia è una grande festa itinerante che promuove i luoghi, le tradizioni e l’accoglienza dei paesi al centro della Calabria!
La Calabria è terra di uomini ospitali, nella pienezza del senso omerico. Se ne accorsero e ne scrissero molti illustri viaggiatori del passato, come Edward Lear, Maurits Escher, o come il glottologo Gerhard Rohlfs. I motivi che hanno ispirato l’idea del FESTIVAL DELLE ERRANZE E DELLA FILOXENÌA sono simili a quelli che inducono un viandante a mettersi in cammino. La sua mente sul principio sarà affollata di emozioni contrastanti, ma dopo i primi passi, quando l’incedere avrà trovato il suo ritmo, le idee si saranno disposte probabilmente in modo nuovo.Il Festival è il luogo dove s’incontrano viaggiatori, filosofi, religiosi, scrittori e artisti per indagare sull’arte di girare il mondo, sulla necessità di mettersi in cammino, sull’entusiasmo all’esplorazione. Alla scoperta dell’identità perduta. Il Festival delle Erranze e della Filoxenia è una manifestazione che rende tutti i soggetti coinvolti consapevoli di far parte di un medesimo paesaggio che, proprio grazie agli erranti, ritorna a vivere. Riscoprire la bellezza della sosta, della lentezza, del silenzio, di un complesso e faticoso raccoglimento, di quei luoghi con i quali i nostri avi hanno sancito il rapporto tra la natura e l’uomo. La riscoperta deve, dunque, realizzarsi a partire da un’analisi approfondita di quello che resta, con la consapevolezza che gli antichi legami evocati e oggetto di rimpianto, le relazioni primarie e di solidarietà, vere o immaginate, sono profondamente mutati. Recuperiamo il senso della storia e della bellezza Siamo convinti che un festival di tale matrice debba necessariamente tenersi in uno spazio che recuperi il senso della storia e della bellezza, che trasmetta vibrazioni di vita, che offra opportunità di convivialità, di interesse culturale e naturalistico. Ci piacerebbe in questa prima edizione invernale rivedere la gente per le strade intenta a recuperare la memoria collettiva.