I festeggiamenti si devono al ricordo di una vicenda, narrata da una leggenda, che lega un’immagine sacra, raffigurante la Madonna col Bambino, che si vuole miracolosa, ad un pero.
La leggenda racconta il motivo per cui fu edificata la cappellina in onore della Madonna del Conforto, nonché l’origine dei festeggiamenti: veniva, infatti, custodita nella Pieve di S. Martino in Cana una bella tela, di scuola senese (XVI sec.), raffigurante la Vergine con il Bambino, da sempre oggetto di venerazione e culto per i canesi di ieri e di oggi. Una bella mattina la tela sparisce dalla Pieve e viene ritrovata sopra ad un pero, situato su una bella e morbida collina, che sovrasta e domina il vecchio borgo medievale. Si pensa subito alla profanazione di un non credente, la tela viene riportata ella Pieve e accuratamente vigilata. Al mattino seguente, però l’immagine sacra era di nuovo sparita e di nuovo viene ritrovata sopra al pero e così per giorni e giorni. Questo fenomeno fu interpretato come una precisa volontà della Madonna stessa del dover edificare, proprio nel luogo del ritrovamento, una Cappella (“La Chiesina della Madonna”), dalla quale poter “abbracciare” con lo sguardo tutto il paese e proteggerne gli abitanti. La devozione Mariana è testimoniata anche dalla recente esposizione in teche (dono della Pro Loco alla Sua comunità) di numerosissimi ex voto, offerti alla Vergine dai fedeli per grazia ricevuta.
Durante la prima settimana di settembre si celebra con festeggiamenti religiosi e popolari la Vergine medesima, all’insegna della tradizione, ma anche della “modernità”: la festa religiosa termina la domenica con una processione a cavallo per le vie sino alla Cappella votiva, con bambini vestiti da angioletti, che portano alla vergine le “offerte” della popolazione.
La festa popolare, invece, termina lo spettacolo pirotecnico ed il ballo nelle piazze del paese. Da ormai 35 anni a tale ricorrenza è legata un’altra manifestazione, all’insegna della tradizione culinaria, che è la “Sagra dell’Acquacotta”, organizzata dalla Pro Loco, che con i pochi abitanti rimasti, cui va un doveroso ringraziamento, e con grandi sforzi, riesce ancora a mantenere vive le nostre belle tradizioni, impiegando ogni utile ricavato dalla Sagra a beneficio del Paese (illuminazione nel paese vecchio, teche della Madonnina, sedie della sala polifunzionale, ecc…)
Ancora una volta miei cari vi invito a non mancare sia per vedere festeggiamenti unici, sia per gustare ottimi piatti della nostra cucina collinare, rivisti nel tempo da nonne e bisnonne e riproposti alla nostra Sagra dell’acquacotta!!!