Scorci francigeni di Puglia. Saper raccontare il territorio e la sua storia

Scorci francigeni di Puglia. Saper raccontare il territorio e la sua storia

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fiera_levanteGli itinerari sono attraversati da persone. E ognuno di loro lungo il cammino porta con sé una storia, da raccontare. Saranno i giovani i protagonisti delle Vie Francigene in Puglia. Saranno loro a raccontare la cultura, le genti, le storie dei luoghi e di coloro che li hanno vissuti.

È rivolto, infatti, agli studenti delle scuole medie superiori il bando di concorso ideato da Unpli Puglia e dal Consiglio Regionale della Puglia, d’intesa con l’ufficio scolastico regionale della Puglia, dal titolo “Scorci francigeni di Puglia”, interamente dedicato ai Cammini e a tutti i sentieri facenti parte delle vie Francigene di Puglia. Il concorso è stato presentato in occasione del convegno “Cammini Italiani. Le Vie Francigene in Puglia”, nell’ambito della 80° edizione della Fiera del Levante di Bari, dal neo Presidente Unpli Puglia, Rocco Lauciello e dal Presidente del Consiglio della Regione Puglia, Mario Loizzo. I ragazzi avranno la possibilità di raccontare i luoghi e le storie legati ai cammini, per mezzo di video racconti o video interviste della durata massima di 100 secondi o di foto in bianco e nero o a colori. Scadenza fissata al prossimo 11 dicembre. (Regolamento e info al sito http://www.consiglio.puglia.it/dettaglio/contenuto/43688/Scorci-Francigeni-di-Puglia–Al-via-al-concorso-fotografico-sulle-vie-Francigene-di-Puglia.)

«L’obiettivo è sensibilizzare le scuole medie superiori al fine di renderli partecipi al progetto sulle Vie dei Cammini di Puglia» ha spiegato Rocco Lauciello, Presidente Unpli Puglia. «È importante, però, mettere in rete istituzioni e associazioni, quindi creare sinergia tra l’amministrazione e le Pro Loco. Ad oggi, infatti, grazie all’impegno dl Consiglio della Regione Puglia è stato possibile realizzare questo progetto attraverso una mostra dei due percorsi delle Vie Francigene pugliesi, che si ricongiungono a Santa Maria di Leuca».

Sono circa 190 le Pro Loco del territorio pugliese attraversato dai cammini coinvolte attivamente in questo progetto. «Inoltre – tiene a precisare Lauciello – la guida cartacea “Vie Francigene di Puglia” (realizzata in collaborazione con il Consiglio regionale pugliese e ‘Teca del Mediterraneo’, ndr) sarà utile per dare un ulteriore ‘input’ per coinvolgere un numero sempre maggiore di associazioni Pro Loco». Secondo il Presidente Unpli Puglia «il turismo di qualità non deve necessariamente coniugarsi con le logiche del profitto che, spiace dirlo, sembra guidare le scelte di molti operatori turistici» ponendo, così, l’accento sul turismo ‘non speculativo’ come «fonte di altro turismo, di maggiori flussi di viandanti e camminatori».

Il Presidente nazionale Unpli, Claudio Nardocci, presente all’incontro, ha condiviso l’obiettivo dell’iniziativa ricordando l’importanza di saper raccontare il territorio e le sue ricchezze. «Noi tutti siamo consapevoli del grande valore dei Cammini, che, però, in Italia abbiamo trascurato per troppo tempo». Ma sono realtà, quelle dei Cammini, che meriterebbero di essere valorizzate a partire dal racconto delle stesse. «Quello che gli americani chiamano Storytelling – ha spiegato Nardocci – altro non è che il racconto che viene dal cuore. È il racconto emozionale di una bella storia, di una fiaba, di una leggenda, esattamente come erano soliti fare i nostri nonni». È proprio qui che parte la nuova, ennesima, sfida dell’Unpli: insegnare ai volontari ‘l’arte’ di raccontare le storie di ogni luogo.

Proseguirà in questo modo l’impegno dell’Unione delle Pro Loco per valorizzare i percorsi storici, religiosi e culturali, assunto nel 2014 con l’avvio del progetto “Camminitaliani.it”, anche attraverso momenti di formazione per insegnare a gestire e a promuovere queste realtà.

Non è mancato lo spazio di dibattito circa le normative che regolano il settore turistico anche in riferimento alle più recenti polemiche tra regionalismo e centralismo. E stando al parere del Presidente del Consiglio della Regione Puglia, Mario Loizzo, non dovrebbe esserci alcuna contrapposizione tra i due ambiti normativi. «È bene che le regioni conservino le funzioni sul turismo e sulla cultura, ma allo stesso tempo ci sarebbe bisogno di leggi nazionali, leggi quadro che sostengano lo sforzo di tutte le regioni nel lavoro di valorizzazione delle proprie bellezze architettoniche e paesaggistiche». Diverse le misure previste dal nuovo ‘Patto per la Puglia’, siglato tra Regione Puglia e Governo, per la promozione dei beni culturali e del turismo, affinché realtà come i Cammini siano conosciute e apprezzate sia dagli stessi pugliesi sia dai turisti di tutta Europa».

La Puglia è attraversata da una miriade di sentieri, fino a qualche anno fa poco valorizzati. Oltre 400 km di Via Francigena che si snoda intorno a due antiche strade romane: la Regina Viarum Appia Antica e la Appia Traiana. Risale, però, al 2013 una deliberazione (n. 1174) della Giunta Regionale pugliese con la quale veniva approvato il percorso delle Vie Francigene fino a Brindisi, escludendo pertanto dal tracciato l’intera provincia di Lecce. Incomprensibilmente il Salento venne escluso dal percorso pugliese, pur avendo rappresentato, da sempre, il punto di contatto tra il Mediterraneo e l’Europa centrale per gli itinerari religiosi. Finché qualche mese fa (nel mese di giugno 2016) la Giunta della Regione Puglia ha deciso di rivalutare la definizione del percorso pugliese delle “Vie Francigene”, includendo, quindi, anche il Salento fino a Santa Maria di Leuca.

Di grande impatto, a tal proposito, la testimonianza di Michele Del Giudice, camminatore e Presidente dell’Associazione “Cammina Cammini” che ha esordito dicendo: «I cammini in Puglia non esistono!». Michele ha spiegato che il camminatore giunge in Puglia su indicazioni, ma in molte località è stata affissa una segnaletica del tutto approssimativa. Il pellegrino ha raccontato la sua abitudine di programmare gli itinerari partendo dalla ricerca di diari, seguendo le esperienze di altri pellegrini. Di qui la nascita del suo progetto: mettere a disposizione dei camminatori una piattaforma, che serva da dialogo tra camminatori e territorio. Un sistema utile nella fase di progettazione e pianificazione del percorso, a partire dalla ricerca dei propri interessi ed esigenze: la ricerca di negozi, ristoranti, farmacie, mezzi (ad es. autobus) disponibili nel caso in cui il pellegrino si trovi nella condizione di non poter più proseguire a piedi il proprio itinerario. «Ogni camminatore potrà iscriversi gratuitamente sulla piattaforma e rilasciare la propria testimonianza rispondendo a domande mirate, ovvero rispondenti alle informazioni essenziali e necessarie a quanti stiano per intraprendere un cammino. Inoltre, una delle difficoltà che ho riscontrato durante i miei cammini era l’assenza di connessione internet. Questo mi impediva di condividere in tempo reale le foto scattate lungo gli itinerari e le pagine del mio diario di viaggio».

Camminare fa bene alla salute. Non è solo un modo di dire, ma è scientificamente dimostrato. Lo ha ricordato la Dottoressa Emiliana Santodirocco, psicologa e psicoterapeuta, riportando la sua esperienza: «il benessere va di pari passo alla scelta del camminare perché camminando si allenta il nostro dialogo interiore e anche le tensioni vengono meno. Iniziamo a sentirci rilassati e, di conseguenza, possiamo apprezzare e gustare tutto ciò che ci circonda. In questo modo entriamo in sintonia con noi stessi e con l’ambiente, predisponendoci, questo, all’empatia» ha spiegato la psicologa.

Maria Enrica Rubino 

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